Parole e fatti

Riflessioni e dati reali a margine della Conferenza Nazionale sulle Politiche per la Disabilitŕ   di Carlo Giacobini   Direttore responsabile di HandyLex.org e di HandyLexPress Attenzione: vista la natura del presente articolo, pubblicato dalla testata online Superando.it, se ne autorizza e gradisce la pubblicazione da parte di chiunque lo desideri (integrale e citando la fonte) sia su carta che su internet. Siamo reduci dalla III Conferenza Nazionale sulle Politiche per la Disabilitŕ (Torino 2-3 ottobre). Alla kermesse torinese hanno partecipato, con grande schieramento, molti rappresentanti associativi e operatori pubblici e del privato sociale. Decisamente sottodimensionata la presenza governativa. Oltre alla costante presenza del sottosegretario On. Eugenia Roccella, il Ministro Maurizio Sacconi si č limitato all’invio di un “contributo filmato”, sottolineato dai fischi della platea.   Altri parlamentari, di maggioranza o di opposizione, non se ne sono visti. La Conferenza Nazionale sulle Politiche per la Disabilitŕ č stata sapientemente direzionata verso la celebrazione della nuova Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti della persone con disabilitŕ, ratificata in Italia dalla Legge 18 del 3 marzo 2009.   Nei gruppi di lavoro e nell’assemblea plenaria sono stati evidenziati con la giusta enfasi i diritti che la Convezione introduce (o ribadisce) e la “rivoluzione” che le nuove disposizioni comporteranno nell’elaborazione normativa e delle politiche a favore delle persone con disabilitŕ.   E a dimostrazione dell’interesse del Governo per questo nuovo caposaldo normativo, si č orgogliosamente annunciato l’imminente insediamento dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilitŕ previsto espressamente dal terzo articolo della Legge 18/2009 al fine di “promuovere la piena integrazione delle persone con disabilitŕ in attuazione dei princěpi sanciti dalla Convenzione (...), nonché dei princěpi indicati nella Legge 5 febbraio 1992, n. 104”.   Diritti umani, diritti civili, diritti all’inclusione nella scuola, nel lavoro, nella societŕ non saranno piů un miraggio ma una concretezza esigibile per un paio di milionate di cittadini italiani con disabilitŕ e per le loro apprensive famiglie. O almeno questo č stato il tranquillizzante messaggio che č passato.  

mercoledì 07 ottobre 2009